lunedì 11 novembre 2013

6. Il Kurdistan


Il Kurdistan - Un Paese nel Paese


Un "ristorante" lungo la strada

Paesaggi del Kurdistan
Lasciamo Hamadan alle 7:30 prima che il traffico diventi impossibile. La direzione è Nord-Ovest verso Sanandaj, capitale della regione del Kurdistan. Avvertiamo immediatamente che qui c'è qualcosa di diverso, sopratutto la gente, così austera, vestita con gli abiti tradizionali coi pantaloni ampi e fascia in vita, che parla una lingua differente e sembra anche con un tenore di vita più elevato. Il paesaggio è stupendo, montagne e verdi colline coltivate con tale cura da sembrare giardini. Frutteti a perdita d'occhio ci accompagnano fino al pittoresco villaggio di Palangan dove facciamo la prima sosta della giornata.



                                                            Palangan è un magnifico villaggio di case di pietra marrone abbarbicato sulle pendici di uno sperone roccioso la cui vista dall'alto ci regala uno spettacolo unico. Veniamo avvicinati da una persona che parla perfettamente l'inglese e che ci rivela poi essere un professore. Ci fa un sacco di domande, vuole sapere  cosa facciamo da quelle parti, dove siamo diretti, cosa ne pensiamo del suo Paese e della situazione politica, non disdegnando di fare grosse critiche al loro presidente. Insiste per offrirci il pranzo a casa sua ma noi gentilmente rifiutiamo e proseguiamo nella nostra visita.

Colpo d'occhio su Palangan
 













Lasciata Palangan alle nostre spalle continuiamo su stradine di montagna totalmente deserte. Siamo a due passi dal confine iracheno anche se in questa zona non ci sono strade che consentono di attraversare la frontiera. Ci piacerebbe arrivare proprio fino a vedere l'Iraq ma i continui e stressanti controlli a cui veniamo sottoposti dai militari ci consigliano di allontanarci rapidamente.

Ci fermiamo più avanti per mangiare in uno degli onnipresenti ristoranti lungo la strada.  Purtroppo il menù iraniano lascia molto a desiderare. Gli unici piatti che troviamo ovunque sono la zuppa, il riso e il kebab di pecora o di pollo accompagnati da pomodori grigliati. Birra ovviamente neanche a parlarne però in compenso si trova dappertutto la Coca Cola. A mio avviso una delle tante contraddizioni di un Paese il cui presidente dichiara apertamente la sua ostilità verso gli americani. Bah ! potenza delle multinazionali.



 Dopo esserci rifocillati riprendiamo il viaggio verso Kermanshah dove passeremo la notte all'Hotel Jamsid, 4 stelle, al costo di circa 30 euro per la camera singola con prima colazione. Ormai, visti i costi, puntiamo sempre sui 4/5 stelle.