Da Kashan all'Azerbaijan Orientale
Il Bazar di Kashan |
Il trasferimento verso le montagne dell'Azerbaijan Orientale si svolge in due tappe. Sulla prima, che ci porta sul Mar Caspio non c'è molto da dire se non ripetere le lodi agli indimenticabili paesaggi e alle lamentele riguardo a traffico e cibo. A Rasht, dove abbiamo pernottato, si respira un'aria più occidentale con una forte presenza di stranieri, sopratutto russi. Comunque anche qui gli iraniani non sono cambiati, infatti dopo aver chiesto ad un ragazzo informazioni riguardo ad un ristorante citato da una guida, Lui si è offerto di portarci con la sua macchina e ovviamente non ha voluto niente in cambio. Solo sorrisi e pacche sulla spalla.
Rasht |
Lasciato Il Grand Hotel 5stelle di Rasht dove abbiamo pagato solo 50 euro per la singola, ci apprestiamo ad affrontare la giornata più impegnativa e spettacolare del viaggio. La prima tappa è al villaggio montano di Masuleh definito dalla Lonely Planet "uno dei villaggi più belli dell'Iran". Io sinceramente tutta sta bellezza non l'ho vista, ma comunque da qui parte una pista sterrata lunga 40 km della quale mi aveva parlato un amico tempo fa e che tengo in modo particolare a percorrere. Le aspettative non sono state deluse. E' una pista di montagna, con alcuni piccoli guadi da superare, che corre tra stupende vallate punteggiate da minuscoli villaggi dove la vita sembra essersi fermata al secolo scorso.
A Masuleh |
Non ci sono parole per descrivere le emozioni che si provano quando nel bar di un misero e sperduto villaggio non riesci a pagare il conto perché il proprietario, o gli avventori, che non navigano certo nell'oro, vogliono assolutamente offrirtelo in segno di amicizia. Questo è il vero Iran, quello della gente comune.